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Consigli libreschi per l’estate 2023

Visto il grande successo dei consigli di fine anno, la redazione di Meridiano 13 ha deciso di stilare alcuni consigli libreschi per l'estate 2023, scegliendo con la solita cura alcuni titoli (tradotti in lingua italiana) che ha letto e amato: potrebbero essere un buon regalo – o autoregalo – per qualcuno di voi. Se poi siete voi a volerci suggerire un libro che vi è piaciuto, scrivitecelo qua.
Il dossier O. di Ismail Kadare, traduzione di Francesco Bruno, La Nave di Teseo, 2022

Albania – Lo scrittore albanese ci guida in un romanzo a metà strada fra l’archeologia e la spy story. Due strani figuri arrivano dall’America per indagare sulla trasmissione orale delle storie. Alla base della loro ricerca c’è un assunto: il grande Omero potrebbe essere stato albanese. L’accoglienza che riceveranno però è quella di una città provinciale, che è affascinata ma non si fida fino in fondo di quelli che potrebbero essere soltanto due spie.

Ricordi istriani di Giani Stuparich, Quodlibet, 2023

Confine orientale – Con una delicatezza d’altri tempi, l’autore ripercorre gli anni della sua infanzia e della sua prima adolescenza, tratteggiando un’Istria che non esiste più. Una terra fatta di campagne e mare, di rapporti familiari solidi e di amicizie. Ricordi istriani è un libro da leggere con il vento di mare che rinfresca il pomeriggio, che poi diventa sera. Profuma di nostalgia e pesce cucinato in maniera semplice.

Storia della Russia di Orlando Figes, traduzione di Tullio Cannillo, Mondadori, 2023

Russia – Una mirabile trattazione approfondita, equilibrata e illuminante di oltre un millennio di storia russa in sole quattrocento pagine firmata da uno dei massimi esperti di questo mondo. Un libro che andrebbe letto soprattutto ora, alla luce della tragedia che si sta scatenando sotto i nostri occhi.

Favole dal mio rifugio antiaereo di Oleksij Čupa, traduzione di Alessandro Achilli, Il Margine, 2023

Ucraina – “I fatti narrati mostrano il Donbas come non lo sanno fare né i politici né gli esperti o i giornalisti: con una sincerità che sfiora il disgusto e un’amarezza che deriva dalla nostalgia”: queste parole di prefazione dello scrittore e musicista ucraino Serhij Žadan racchiudono tutta l’essenza dei racconti di Čupa, il quale ci fa rivivere la vita quotidiana di un’Ucraina orientale non ancora in guerra, quella del suo Donbas pre-2014.

Gente d’agosto di Sergej Lebedev, traduzione di Rosa Mauro, Keller, 2022

Russia – È un agosto che richiama – in modo più o meno palese – mille eventi quello di Gente d’agosto di Sergej Lebedev, giornalista, geologo e scrittore russo che tra sarcasmo e indignazione ci racconta come funziona una cleptocrazia attraverso il diario di sua nonna. Una ricerca tra fogli che svelano verità inquietanti e che ci guida tra le sterminate regioni dell’universo sovietico, dove le ingiustizie all’ordine del giorno appaiono sempre più simili a quelle dei giorni nostri.

La scelta della convivenza di Alexander Langer, E/O, 2022

Questo libretto che raccoglie una serie di brevi scritti e discorsi di Alexander Langer, scomparso il 3 luglio 1995, costituisce forse il miglior lascito di questo grande politico, studioso e attivista ambientalista e pacifista dalle idee per moltissimi versi modernissime, nonostante risalgano ormai a un trentennio fa. Dalle migrazioni alla crisi ambientale, dalle guerre alla critica profonda e ponderata al nostro attuale sistema socio-economico, la rilettura del pensiero di Langer sottolinea quanto manchi a oggi una risposta concreta a una serie di questioni cruciali che a lui erano evidenti già molto tempo prima che si scatenassero con l’odierna potenza. 

Il destino di Aghavnì di Antonia Arslan, Edizioni Ares, 2022

Armenia – Primavera 1915, siamo in una Piccola Città in Anatolia. Aghavnì, una giovane armena, esce di casa con il marito e i due figli piccoli e sparisce. Nessuno scoprirà mai il loro destino. Partendo da una foto di una sorella di suo nonno trovata a casa di un cugino negli Stati Uniti, Antonia Arslan trae questo racconto che ci parla del dolore e della morte del genocidio armeno, ma è anche pieno di vita e di speranza. 

Erevan e l'Ararat - Consigli libreschi per l'estate 2023
Vista su Erevan e le cime dell’Ararat (Meridiano 13/Aleksej Tilman)
La conta di Tamta Melašvili, traduzione di Francesco Peri, Marsilio, 2022

Georgia – In un qualche angolo della Georgia martoriato dalla guerra e dalla povertà, Ninco e Topi, due amiche tredicenni, imparano in fretta a cavarsela da sole in un mondo in cui manca tutto. Un breve romanzo che si svolge in tre giorni pieni di inquietudini ed emozioni.

Il genio e la tigre di Matteo Fornara, Urbone Publishing, 2021

Balcani – Quattrocento pagine di storie su calcio e Balcani, Balcani e calcio. Il genio Savićević e la tigre Arkan, due antipodi di cosa può diventare l’uomo: in mezzo tutta una serie di personaggi più o meno noti che hanno reso grande, anzi grandissimo, il calcio al di là dell’Adriatico. Lo stile di Fornara è personale e guida il lettore pagina dopo pagina, come se ci si trovasse in una conversazione, con excursus e rimandi continui.

Uno stadio belgradese - Consigli libreschi per l'estate 2023
Uno stadio belgradese (Meridiano 13/Gianni Galleri)
Il bambino nella neve di Wlodek Goldkorn, Feltrinelli, 2016

Polonia – In questo breve ma incisivo memoir incentrato sul tema della memoria, Goldkorn ripercorre la propria biografia di ebreo, polacco e comunista, cresciuto in una Polonia da cui è dovuto allontanarsi a seguito della campagna antisemita del marzo 1968. Discendente di sopravvissuti, cresciuto in una famiglia comunista ed emigrato infine in una Israele che stenta a riconoscere come “casa” e dove anzi si scopre a propria volta potenziale carnefice ed oppressore, in questo libro Goldkorn mette per la prima volta a nudo il proprio passato e si interroga sul ruolo di oppressi ed oppressori in un orizzonte dove le tracce si sfumano e la ricerca di una risposta all’interrogativo su “come preservare la memoria” diventa più difficile e, al contempo, ancora più cruciale.

Fiero siatù di Irena Dousková, traduzione di Raffaella Belletti, Keller Editore, 2023

Repubblica ceca – Appena pubblicato in Italia ma uscito oltre vent’anni fa in Repubblica ceca, Fiero Siatù è il primo romanzo di una trilogia incentrata sulla vita di Helena Součkova, una bambina ceca che si destreggia (più o meno) abilmente tra il mondo degli adulti e quello dei bambini in un piccolo paesino fittizio della Cecoslovacchia. Siamo negli anni della segreteria di Husák, ovvero dopo la Primavera di Praga e dunque in un clima politico repressivo che si fa sentire nel corso del libro e influenzerà anche la vita della stessa Helenka. Nonostante ciò, il libro è ricco di momenti spensierati, tipici dell’infanzia, che rendono la lettura leggera ma allo stesso tempo stimolante. L’autrice infatti riesce ad alternare abilmente momenti comici, come l’apparente ritrovamento delle ossa di un partigiano, a momenti di riflessione su temi importanti che possono interessare sia il lettore ceco che quello straniero. 

Un’infanzia lunga cent’anni di Amir Alagić, traduzione di Marijana Puljić, Ronzani Editore, 2023

Croazia – Vladimir, un “hippie stagionato”, riceve la notizia dell’improvvisa scomparsa della madre mentre sta partecipando a una protesta antiglobalista davanti a Wall Street. Deve quindi tornare a Pola, sua città natale, in cui ritrova l’amico Slavko e scopre che le circostanze del decesso della donna non sono affatto chiare. La polizia però etichetta ben presto il caso come morte naturale; i due amici decidono così di provare a scoprire da soli cos’è successo, in un percorso che li porterà a ripercorrere la storia delle proprie esistenze e di quella della città di Pola, con i suoi sconvolgimenti storici e sociali.

La signorina di Ivo Andrić, traduzione di Dunja Badnjević, Manuela Orazi, Bottega Errante, 2022

Jugoslavia – Questa lista che si è aperta con Kadare, si chiude con Andrić. La signorina non è uno dei romanzi più noti dell’autore premio Nobel, eppure lungo le sue pagine si incontra lo stile peculiare del grande scrittore. Le descrizione, le digressioni, le indagini sui comportamenti umani ci guidano lungo le strade di Sarajevo e Belgrado, osservando la vita della Signorina, un personaggio estremo e allo stesso tempo mimetico, quasi trasparente.

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Redazione
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