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Letture estive 2025: le nostre recensioni volanti

È con piacere che torniamo a redigere questo pezzo di recensioni veloci per le vostre letture estive 2025, scritte della nostra redazione, pensato proprio per regalare consigli di lettura diversi dal solito. Per chi se li fosse persi o voglia recuperare i suggerimenti precedenti, ecco i libri consigliati per la primavera 2025, per l’inverno 2024, l’estate 2024, la primavera 2024, l’inverno 2023, l’estate 2023 e l’inverno 2022.

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Praga, poesia che scompare di Milan Kundera, traduzione di Giorgio Pinotti, Adelphi, 2024

La collana Piccola Biblioteca Adelphi raccoglie in questo volume due brevi testi del noto scrittore ceco. Il primo dà il titolo al libro – un commosso omaggio alla cultura perduta di Praga – mentre il secondo, Ottantanove parole, funge da glossario personale in forma poetico‑critica, dove Kundera analizza termini-chiave della propria narrativa.

In una Praga europea che pullula di cultura, l’invasione sovietica viene denunciata come il momento in cui la città si trasforma in «un foglio di carta in fiamme / dove scompare la poesia».

Viaggi in Russia di Nikos Kazantzakis, traduzione di Gilda Tentorio, Crocetti Editore, 2025

Quando nel 1957 Camus si vide insignito del Nobel per la letteratura, scrisse a Nikos Kazantzakis, che quel premio l’aveva perso per un voto: “Voi l’avreste meritato cento volte di più”. In questo volume sono raccolte le riflessioni del più grande scrittore greco del Novecento attorno ai suoi viaggi in Unione Sovietica tra gli anni Venti e Cinquanta, dopo i quali scrive di sentirsi “come se avessimo viaggiato da un estremo all’altro della nostra anima”.

Considerato il padre della letteratura di viaggio in Grecia, Kazantzakis, scrittore eretico, anche nel suo sguardo di viaggiatore, nei suoi scritti “sogna un’Internazionale dello spirito” ed elabora un proprio “metacomunismo” alla luce delle esplorazioni nella nuova società sovietica, una realtà “in continuo divenire”, “un fiume che avanza”, di cui vede senz’illusioni i limiti e le potenzialità. 

Il figlio perduto di Olga Griasnowa, a cura di Angela Lorenzini, Keller Editore, 2025

Forse uno dei primi esempi di romanzo storico contemporaneo ambientato al tempo della conquista del Caucaso da parte della Russia zarista (1817-1864). Olga Griasnowa, scrittrice di lingua tedesca nata a Baku, sceglie di farlo da un punto di vista particolare. La trama viene, infatti, raccontata dal punto di vista di Jamalludin, il figlio del leggendario Imam Shamil, cresciuto a Pietroburgo alla corte dello zar Nicola I.

Il risultato è un’opera avvincente che, oltre ad aprire squarci sul periodo in cui si svolge, offre spunti di riflessione senza tempo. 

(Meridiano 13/Aleksej Tilman)
Piedi Freddi di Francesca Melandri, Bompiani, 2024

Quando la guerra torna a bussare alle porte di un’Europa che vuole la pace, è fondamentale interrogarsi sulle nostre colpe e responsabilità, civili e politiche, e riflettere sul perché non basta più dire “mai più guerra”. Partendo dall’esperienza personale – il padre era un giovane tenente degli Alpini nella nota “ritirata di Russia” del 1942-43 – Melandri traccia un parallelo fra quella guerra e l’invasione russa dell’Ucraina del 2022.

Perché, allora, leggere Piedi freddi? Perché, se da un lato si fa fatica a guardare in faccia la cattiveria assoluta, dall’altro noi europei di oggi, nati e cresciuti nella pace, ce ne stiamo al sicuro guardandola attraverso lo schermo, senza capire cosa sta realmente accadendo. Piedi freddi è una sorta di lettera al padre, un’indagine personale sulle ombre della memoria familiare e collettiva, e sulla Storia, che ritorna con echi inquietanti. 

Ultima confessione a Leopoli di Ivan Franko, traduzione di Lorenzo Pompeo, Bonfirraro Editore, 2024

Leopoli, fine del XIX secolo. Nel mezzo della Galizia asburgica si sviluppa un dramma domestico e sociale che evidenzia le contraddizioni di un’epoca e di una famiglia. È attraverso questo monologo interiore di grande liricità che lo scrittore ucraino Ivan Franko accompagna il lettore in una città sospesa, proponendoci un romanzo urbano che continua a trattare temi universali e senza tempo, quali le lotte sociali e familiari.

Pubblicato per la prima volta nel 1897, ora disponibile anche in italiano, Ultima confessione a Leopoli è un noir accattivante, assolutamente da non perdere.

Canzone serba/Srpska pesma di Giovanni Ermete Gaeta, a cura di Giordano Merlicco, Sandro Teti Editore – Arhiv Vojvodine, 2021

Un volume dimenticato di un autore anch’esso troppo di frequente lasciato nell’oblio. A lui si deve ad esempio la Canzone del Piave, un componimento che ha fatto la storia dell’Italia e che ha rischiato di diventare l’inno d’Italia.

Questo volume, curato da Giordano Merlicco, ha il grande pregio di dimostrare meglio di qualunque libro di storia o di politica che la conflittualità tra Italia e mondo serbo/jugoslavo era tutt’altro che inevitabile e il pensiero di Mazzini rimane ancora oggi un faro da guardare (e da studiare) da entrambe le sponde dell’Adriatico.

Il figlio del sottosuolo di Hamid Ismailov, traduzione di Nadia Cicognini, Utopia Editore, 2025

Dopo La fiaba nucleare dell’uomo bambino, ambientato nella steppa kazaka, torna nel catalogo di Utopia Editore lo scrittore uzbeko Hamid Ismailov. Un altro romanzo che ha per protagonista un bambino, Mbobo, figlio di un atleta africano e di una donna siberiana, la cui esistenza coincide con il crollo e il disfacimento dell’Unione Sovietica.

L’opera è interamente ambientata a Mosca, più precisamente tra i corridoi e le fermate della sua celebre metropolitana.

Stella 111 di Lutz Seiler, traduzione di Paola Slaviero, Utopia Editore, 2025

Alla caduta del muro di Berlino il giovane studente Carl torna in quella che fino a poco tempo prima era la Germania Est, dai suoi genitori. Approda poi a Berlino, dove entra in contatto con un gruppo di anarchici, svolge varie mansioni, anche al limite della legalità, fino a quando non riesce a pubblicare i suoi primi versi.

Ad accompagnarlo nel raggiungimento di una malinconica maturità sono i ricordi legati alla radio di famiglia, la Stern 111, una vera e propria stella che rischiarava le ombre della sua infanzia.

La piccola comunista che non sorrideva mai di Lola Lafon, traduzione di Sergio Arecco, Bompiani 2015

1976. Alle Olimpiadi di Montreal si esibisce la giovanissima atleta rumena Nadia Comăneci, una vera stella nascente nel firmamento della ginnastica artistica che diventerà leggenda portandosi a casa il “10 perfetto”. La sua storia viene raccontata mescolando verità storica e finzione da Lola Lafon in La piccola comunista che non sorrideva mai.

Attraverso un dialogo immaginario con Nadia Comăneci, l’autrice racconta l’ascesa della ginnasta perfetta esplorando il corpo femminile come campo di battaglia tra propaganda, desiderio e libertà. Un libro che narra anche la scelta consapevole di Nadia e la critica pungente ai sistemi – sia quello comunista che quello occidentale – che strumentalizzano il corpo femminile per i propri fini.

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Redazione
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