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“Igla”: il primo film sovietico sulla tossicodipendenza, con Viktor Coj

Alle 12 di mattina uscì di casa e si diresse verso la stazione. Nessuno sapeva dove stesse andando. E neanche lui.

Il talento musicale di Viktor Coj, leggendario leader della rockband Kino, ha lasciato un segno indelebile nelle generazioni dell’ultima Unione Sovietica, continuando a suscitare passione ed emozioni fino al giorno d’oggi, a livello internazionale. Per nostra fortuna l’incredibile intensità della sua presenza scenica, forte della propria sincerità, semplicità e immediatezza, non è stata incisa soltanto sui vinili, ma anche impressa su pellicola. Su tutti, a notare il potenziale del musicista e cantante è stato Rašid Nugmanov, cineasta kazako che lo vorrà come protagonista in Igla (“Ago”), prima pellicola sovietica sul tema della tossicodipendenza, realizzata nel 1988.

Le apparizioni di Viktor Coj sul grande schermo

Dopo la laurea in architettura presso l’Università tecnica di Almaty (all’epoca Alma-Ata e capitale del paese) nel 1977, Nugmanov viene selezionato dal già affermato regista Sergej Solov’ëv per seguire un laboratorio presso l’Istituto statale pan-russo di cinematografia di Mosca (VGIK). Nel 1984 Nugmanov si iscrive al VGIK e inizia a studiare regia insieme ad altri connazionali. Alla fine degli anni Ottanta la Repubblica Socialista Sovietica Kazaka si era fatta notare da Mosca per il fermento e la nuova vitalità che pervadeva l’industria cinematografica del paese: nasce così la New Wave Kazaka.

Nel 1986 Nugmanov presenta come proprio progetto di fine anno il mediometraggio Yahha. Girato senza sceneggiatura in sole due settimane e montato seguendo uno stile quasi documentaristico, il primissimo lavoro di Nugmanov si immerge nella realtà musicale underground dell’allora Leningrado, soggetto che farà il successo del film. Tra gli artisti ripresi figurano mostri sacri come Mike Naumenko, frontman del gruppo Zoopark, e Boris Grebenščikov, leader della band Akvarium

Il mediometraggio Yahha, sottotitolato in francese

È però il giovane, emergente Viktor Coj a calamitare l’attenzione dello spettatore. Pur facendo la sua comparsa unicamente nel finale del video, la potente esecuzione del brano Dal’še dejstvovat’ budem my (“Continueremo noi ad agire”) alternata alle sequenze che lo filmano nella sala caldaie da lui soprannominata Kamčatka, dove lavorava come fuochista, rivelano tutta l’incisività della sua figura, di cui Nugmanov aveva già intuito la potenza.

Il mediometraggio di Nugmanov anticipa tecniche e caratteristiche che verranno sviluppate e applicate anche in Igla: personaggi che gridano frasi enigmatiche e coprono il proprio volto con occhiali oppure maschere, narrazione disgiunta ed ellittica, inserimento di testi più o meno lunghi tra le sequenze di girato, colonne sonore separate e giustapposizione di stimolo visuale e sonoro.

Scena finale del mediometraggio Yahha

Il mediometraggio e il fiuto di Nugmanov ispirano anche il suo maestro Solov’ëv. Boris Grebenščikov firma la colonna sonora del lungometraggio Assa, girato nel 1987 quasi interamente a Jalta, e su suggerimento dell’interprete principale, l’artista Sergej Bugaev detto Afrika, Solov’ëv coinvolge i Kino nel progetto. Malgrado la sua iniziale riluttanza, il regista sarà poi grato a Coj per il suo fondamentale contributo, non solo cinematografico ma anche a livello organizzativo.

Anche in Assa Coj appare ancora solo alla fine, convocato da uno dei personaggi secondari a sostituire il protagonista, un giovane musicista assassinato poche scene prima. Girata di notte nello Zelënyj teatr – il “teatro verde” – del parco Maksim Gor’kij di Mosca, la sequenza ha riunito diverse centinaia di fan dei Kino, tutti armati di fiammiferi. Solov’ëv racconta di come il sangue freddo del frontman si sia rivelato fondamentale nell’evitare che gli astanti “dessero fuoco al parco, al quartiere, al centro città e a me stesso”. Il finale di Assa, seppur in playback, rimane una delle più intense interpretazioni del brano Peremen (“Cambiamenti”), facendo del pezzo l’inno della perestrojka e di Coj il portavoce di un’intera generazione.

Per ascoltare altri brani sulla perestrojka, qui una playlist a tema!
Scena finale del film Assa

Il primo film sovietico sulla droga

Nel 1987 lo studio cinematografico Kazakfil’m decide di realizzare il primo film nella storia del cinema sovietico che tratti esplicitamente di tossicodipendenza, dal titolo Igla. Assegnato il progetto a due affermati registi kazaki, da subito il materiale girato appare troppo cupo e deprimente, tanto da decidere di affidare la direzione a qualcun altro. La scelta ricade su Nugmanov, studente del terzo anno del VGIK, in virtù del successo ottenuto da Yahha e, secondo alcuni critici, anche per via della diffusa convinzione che droghe e il milieu rockettaro underground del periodo andassero a braccetto.

Nugmanov accetta, a patto di poter interpretare il copione liberamente e di coinvolgere attori non professionisti. Secondo il cineasta è stata proprio questa ultima decisione a decretare il successo del film, che sfiorerà i quindici milioni di spettatori. Della sceneggiatura originale rimane ben poco, alla fine. Per la prima volta Viktor Coj viene ingaggiato non allo scopo di interpretare se stesso, ma per impersonare un giovane di nome Moro, vestito di nero dalla testa ai piedi, che torna ad Almaty per riscuotere un debito dal suo amico Spartak.

Tornando in città Moro scopre che la sua ex ragazza Dina è diventata morfinomane ed è anche coinvolta nel traffico della sostanza stessa, per colpa di un diabolico chirurgo di nome Artur. La prima è interpretata da Marina Smirnova, ex fidanzata del chitarrista dei Kino Jurij Kasparjan, alla quale Coj aveva dedicato la canzone Kogda tvoja devuška bol’na (“Quando la tua ragazza è malata”), alla sua primissima prova da attrice. Per il ruolo dell’antagonista Nugmanov invece sceglie Pëtr Mamonov, il leader della band Zvuki Mu. Altri interpreti secondari sono amici kazaki del regista.

Viktor Coj e Marina Smirnova nelle scene girate in ciò che resta del lago d’Aral

La trama è quindi molto semplice: una volta scoperta la gravità della situazione, Dina prega Moro di portarla lontano dalla città e andare al mare, come facevano un tempo. Il ragazzo la porta così sul lago d’Aral, ormai ridotto a un deserto – sono le primissime testimonianze filmate della catastrofe ambientale. Di ritorno ad Almaty, Moro si trova a dover fronteggiare la cricca di Spartak aizzata contro di lui; la rissa nel bar ha per sottofondo la canzone di Claudia Mori Non succederà più. La conclusione drammatica del film sembra quasi un presagio del fatale destino a cui Coj andrà incontro solo due anni dopo, senza però mai scomparire definitivamente dallo scenario musicale e culturale internazionale.

Scena della rissa nel bar

Igla è una pellicola sfaccettata e vivida, estremamente originale e innovativa, ricca di citazioni e riferimenti che lo spettatore è libero di interpretare. La colonna sonora fonde i pezzi più celebri dei Kino, tra cui Zvezda po imeni Solnce (“Una stella chiamata Sole”), scritta da Coj proprio durante le riprese, a note canzoni occidentali: Venus degli Shocking Blue, la colonna sonora de Il Padrino, la celebre Marcia di Topolino.

Il film è inoltre ricco di svariati estratti radiofonici e televisivi originali estrapolati dai programmi più seguiti di quegli anni, tra cui telegiornali e cartoni animati; i passaggi scelti contengono frasi emblematiche che anticipano oppure commentano i fatti sullo schermo. Tutto questo dona ulteriore valore aggiunto all’opera, la quale rappresenta anche un fedele spaccato dell’atmosfera culturale e quotidiana tardo sovietica.

Intro del film sulle note della canzone Zvezda po imeni Solnce

Nel 1989, un sondaggio della rivista Sovetskij Ėkran elegge Viktor Coj miglior attore dell’anno per la sua interpretazione in Igla. Nugmanov inizia subito a lavorare a una nuova sceneggiatura con Coj protagonista: i due sono ormai uniti da una sincera amicizia e stima reciproca. Il 15 agosto 1990, però, pochissimo tempo prima dell’inizio delle riprese, l’icona della perestrojka muore in un incidente automobilistico. Il 21 giugno 2018, giorno del suo 54esimo compleanno e 30esimo anniversario dall’uscita del film, ad Almaty viene inaugurata una statua a lui dedicata.

viktor coj igla
La statua di Viktor Coj ad Almaty (Wikimedia)
Il film Igla è disponibile gratuitamente sul sito Perestroika.it sottotitolato in italiano!
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Giorgia Spadoni
Giorgia Spadoni

Traduttrice, interprete e scout letterario. S'interessa di storia e cultura est-europea, in particolar modo bulgara. Ha vissuto e studiato in Russia (Arcangelo), Croazia (Zagabria) e soprattutto Bulgaria, specializzandosi all'Università statale di Sofia. Tra le collaborazioni passate e presenti: East Journal, Est/ranei, le riviste bulgare Literaturen Vestnik e Toest, e l'Istituto Italiano di Cultura di Sofia. Nel 2023 è stata finalista del premio Peroto per la migliore traduzione dal bulgaro in lingua straniera e nel 2024 vincitrice del premio Polski Kot.