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Promaja, l’aria assassina dei Balcani

Una porta e una finestra aperta. Nulla di strano direte voi ma non nei Balcani, dove questo fenomeno ha un nome: promaja. Se andate in una qualsiasi casa di questa parte del mondo e vi dovesse capitare di voler aprire una finestra mentre c’è una porta aperta, ci sarà sempre qualcuno che vi dirà qualcosa del tipo: “non farlo, la corrente ti potrebbe uccidere”, oppure “nessuno è mai morto per l’aria viziata, ma di polmonite sì”. È una delle credenze più diffuse nei Balcani, specialmente per quanto riguarda le generazioni più anziane, e che unisce tutti i popoli dell’ex-Jugoslavia. Tutti uniti nella paura di questo nemico invisibile.

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Che cos’è e da dove nasce?

In parole povere, la promaja è la corrente d’aria che si genera tenendo aperte, per esempio, una porta e una finestra nella stessa stanza. Ci sono delle incertezze per quanto riguarda l’origine etimologica della parola stessa: c’è chi dice che il suffisso –maja derivi da un arcaismo legato a uno spirito buono; l’ipotesi più probabile, però, è che la parola derivi dal prefisso pro-, che significa passare attraverso o vicino a qualcosa, dal verbo mahati/mahnuti, ovvero sventolare. In base alla zona in cui ci si trova, il fenomeno può assumere nomi diversi: in Croazia viene chiamata propuh, in Erzegovina vjetromet e in Dalmazia burdus, in Bosnia la chiamano promah, mentre nel dialetto kajkavo viene utilizzato il termine durhcug, un prestito linguistico dal tedesco Durchzug che significa appunto corrente d’aria. Il termine promaja è utilizzato anche dalla popolazione albanese in Kosovo, mentre nella lingua albanese la parola usata è shkuji.

Non ci sono fonti per quanto riguarda l’origine della credenza popolare secondo la quale una qualsiasi forma di corrente d’aria possa portare a qualsiasi tipo di infermità fisica.

Un po’ di aria non ha mai ucciso nessuno. O forse sì…

La corrente d’aria è vista in molti casi come la causa di vari problemi che possono affliggere il corpo di una persona: raffreddori, problemi di schiena e cervicale, otiti, febbre; tutti questi sintomi, secondo le credenze popolari, possono essere causate dall’esposizione a questo fenomeno. Nel documentario del 2008 girato dalla regista sarajevese Maja Prelević intitolato The Killer Draft – Propuh/Promaja, la regista viene a contatto con una persona di Belgrado che testimonia come a un suo amico sia occorsa una paresi facciale a causa di un’esposizione prolungata ad una corrente d’aria mentre stava guidando. Non ci sono prove scientifiche che supportino la tesi secondo la quale una paresi facciale possa essere causata da ciò, ma molte persone che vivono nella penisola balcanica, sentendo una storia del genere non possono non pensare che in realtà la corrente possa essserne indubbiamente una causa. Nella saggezza popolare ci sarà sempre quella persona che menzionerà un conoscente o un parente che ha sofferto di gravi problemi di salute a causa dell’esposizione prolungata alla corrente.

Si potrebbe pensare che questo fenomeno sia legato principalmente alla stagione invernale, visti i rigidi inverni che colpiscono i territori dell’ex-Jugoslavia, ma in realtà non è assolutamente così: può colpire in qualsiasi periodo dell’anno, che la temperatura sia di -10 o di 40 gradi è difficile vedere nelle case qualcuno che tenga due finestre aperte per fare circolare dell’aria.

Il documentario The Killer Draft – Propuh/Promaja di Maja Prelević, sottotitolato in inglese

Le regole per evitarla

Ci sono poche e semplici regole per evitare di soffrire di qualsiasi effetto collaterale dovuto alla corrente, come riportato nel blog zablogreb:

1. Asciugarsi immediatamente i capelli dopo aver fatto la doccia. Mai uscire o andare a dormire con i capelli bagnati;
2. Mai esporre il collo (anche quello di un bambino) al vento durante l’autunno, l’inverno e la primavera. La parte posteriore del collo deve sempre essere coperta da un cappuccio o una sciarpa;
3. Non andare in giro scalzi. Mai. Indossare sempre le ciabatte con le calze (anche se ci si trova sulla costa durante l’estate);
4. Evitare di tenere due finestre aperte nella stessa stanza specialmente se sono su due muri non adiacenti per evitare la corrente.

Se viaggiate da quelle parti, ricordatevi di queste indicazioni, così da non soffrire di dolori alla schiena, al collo e da raffreddori vari.

L’organizzazione per la prevenzione di questo fenomeno

Il portale promaja.org nasce come iniziativa del web designer Vladimir Icovski, che vive negli Stati Uniti ed è di origini macedoni. Il sito tratta di una fantomatica associazione impegnata nella prevenzione di questo fenomeno, il tutto con un carattere parodistico. Su questa pagina si possono trovare citazioni finte di commissari e funzionari ad alti livelli di organizzazioni come il Commissariato dell’Unione europea per la Sicurezza e la Salute e il Sottosegretariato Generale per gli Affari e le Emergenze umanitarie delle Nazioni Unite, ai quali sono stati dati dei nomi quali Baba Letka e Baba Slavka, come espressione della saggezza popolare balcanica. Una simpatica iniziativa per informare le persone che non sono provenienti dai Balcani riguardo a questo fenomeno che mischia superstizione e saggezza popolare.

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Tobias Colangelo
Tobias Colangelo

Laureato in Scienze della Comunicazione, si occupa principalmente di calcio e basket specificatamente nell'area balcanica, avendo vissuto in Serbia nel periodo tra agosto 2014 e luglio 2015. Ha collaborato da giugno 2020 a dicembre 2021 con la redazione sportiva di East Journal. É co-autore del podcast "Conference Call" e autore della rubrica "CoffeeSportStories" sul podcast "GameCoffee". Da agosto 2022, collabora con la redazione sportiva della testata giornalistica "Il Monferrato".