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Darkwood Dub – Una playlist

Con questa playlist vogliamo condividere alcuni dei brani più rappresentativi della band serba Darkwood Dub, la cui storia è stata già raccontata nell’articolo Il sound dei Darkwood Dub nella Belgrado degli anni Novanta
Nevidljivi ujak (Lo zio invisibile)

Nel brano, quindicesima traccia del primo album della band intitolato Paramparčad (1995), viene nominata una donna serpente. Probabilmente il riferimento è a Vesna Zmijanac, la cantante folk più famosa in Serbia in quegli anni e compagna del Direttore generale di RTS (la TV di stato pubblica) Milorad Vučelić. Il cognome dell’artista contiene infatti la parola zmija che in serbo significa proprio serpente.

Sistem (Sistema)

Corre il 1996 e le strade di Belgrado sono piene di studenti che manifestano contro il governo di Slobodan Milošević e la decisione di invalidare le elezioni di marzo. In questo pezzo, i Darkwood Dub incitano apertamente alla rivolta con un testo minimale e diretto: «Sto lanciando pietre al sistema / Colpisci proprio al centro / Sistema, sistema / Maledetto meccanismo”.

Nepravda (Non è vero)

Altrettanto evocativo il testo di Nepravda, pezzo inserito nel terzo e più famoso album intitolato Elektropionir (1999). «Sono uscito in strada / Ho incontrato l’ingiustizia / Ero presente / Sono stato attento / Mi sono fermato / Ho guardato attentamente / Ho aspettato pazientemente».

In quel periodo la Serbia era impegnata nell’ennesima guerra jugoslava: quella contro il Kosovo. Il giorno prima l’uscita del disco, la Nato lanciò l’operazione Allied Force bombardando pesantemente la Serbia e rimandando di qualche mese l’uscita.

Repetitor (Ripetitore)

Nel 2002 i Darkwood Dub pubblicano l’album dal titolo Život počinje u 30-oj (La vita inizia a 30 anni) che risulta essere il più venduto in Serbia. La passione per l’elettronica è ormai giunta a compimento e per la band si aprono le porte dei più importanti festival della regione.

O danima (Sui giorni)

Nel 2008 vede la luce l’album Jedinstvo (Unità). Un titolo che rimanda allo slogan jugoslavo Bratstvo i Jedinstvo (Fratellanza e Unità). Contrariamente a quanto suggerito dal titolo, la band viene travolta dall’uscita del chitarrista Vladimir “Vlidi” Jerić poco prima della pubblicazione del disco.

Vidimo se (Ci vediamo)

Brano di addio (2012) ai fan dopo una fortunata e troppo breve carriera. «Ci vediamo / Tutto ciò che ti interessa è vicino / Ad un passo o due in un dormiveglia / Ci vediamo / Intorno al fuoco / dietro la cortina fumogena / Ci vediamo».

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Marco Siragusa
Marco Siragusa

Dottore di ricerca in Studi internazionali e giornalista, ha collaborato con diverse testate tra cui East Journal e Nena News Agency occupandosi di attualità nell’area balcanica. Coautore dei libri “Capire i Balcani Occidentali” e “Capire la Rotta Balcanica”, editi da Bottega Errante Editore. Vice-presidente di Meridiano 13 APS.