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Torul: dalla Slovenia (e attraverso la Germania) si diffondono le onde sonore della nuova epoca smarrita

Da qualche mese gli sloveni Torul stanno promuovendo il nuovo disco dal titolo Superposition, che è il nono della loro carriera. Distribuito dalla casa discografica tedesca Infacted recordings, con la quale vantano un sodalizio pluriennale, il disco sta riscuotendo un buon successo soprattutto in Germania.

Nel corso della tournée promozionale Borut Bernik, Maj Valerij e Borut Dolenc hanno già calcato i palchi di Lubiana, Maribor e Idria, in Germania quelli di Berlino, Lipsia e Halle. In autunno sono attesi dal vivo in Repubblica Ceca e nuovamente in alcune città tedesche, tra cui Francoforte. Purtroppo, al momento non sono previste date nel nostro paese.

Una band dalle tinte oniriche dark

I Torul sono nati da un’intuizione del musicista e dj Borut Bernik “Torulsson” una ventina d’anni fa, come un progetto industrial synthpop. Nel 2010 è uscito il disco d’esordio autoprodotto Dark Matters e, poco dopo, la band – composta all’epoca da Bernik, Jan Jenko e Borut Dolenc – ha firmato con l’etichetta indipendente Infacted Recordings, con cui ha pubblicato degli album interessanti tra cui In Whole (2011), Tonight We Dream Fiercely (2013, uscito negli Stati Uniti per Metropolis Records) nonché l’onirico The Measure (2015) – probabilmente il lavoro migliore del trio lubianese.

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La compagine slovena si è rapidamente conquistata il favore del pubblico alternativo e della stampa specializzata estera, aumentando la propria visibilità grazie a delle ottime performance dal vivo in Germania negli anni 2011 e 2012. Nel 2013, i Torul hanno accompagnato in tour gli inglesi Mesh, con tappe in diversi paesi europei. Oltre a esibirsi in Europa centrale, negli anni seguenti sono riusciti a suonare anche a Mosca, diventando così a tutti gli effetti un nome di punta della scena elettronica-dark alternativa internazionale.

Nel proseguo dell’articolo ripercorreremo alcuni dei simboli frequenti e gli elementi stilistici caratteristici della musica dei Torul, in maniera tale da meglio apprezzarla.

La copertina di Superposition

Le onde, un tema ricorrente

Nei testi e nelle scelte dei titoli dei Torul spesso ci imbattiamo nel tema delle onde. Precisiamo subito che si tratta di onde di vario tipo. Per esempio, il titolo dell’ultimo lavoro Superposition, uscito lo scorso febbraio, attinge dalla meccanica quantistica. Il cosiddetto principio di sovrapposizione fa riferimento alla funzione d’onda che riflette o rappresenta uno stato del sistema quantistico. Detto altrimenti, tale stato è descritto in modo esaustivo dalla funzione d’onda: essa è in generale una funzione complessa delle coordinate spaziali e temporali ed il suo peso è rapportabile al volume di una data probabilità.

Il principio di sovrapposizione può essere altresì inteso come l’insieme di due o più funzioni d’onda che differiscono solo in minima parte, mentre descrivono lo stesso stato quantistico. Eppure, diverse ancora sono le onde e le frequenze che si celano nelle opere di Torulsson e soci. Le onde sono un simbolo essenziale all’interno di alcuni brani, b-side ed i video d’accompagnamento degli stessi, che è possibile ascoltare dal vivo nelle serate elettroniche della band e nei dj set del suo leader Torulsson. Un esempio è la traccia Wave Riders del 2017 firmata dal musicista sloveno, che è accompagnata da un video che richiama prepotentemente le onde marine oltre alla naturale eleganza del mare in sé. 

Infine, non si può non considerare un altro tipo di onde, quelle emotive ovvero gli stati d’animo, che spesso sono al centro delle canzoni del complesso di Lubiana o dei concept album quali Hikikomori (2019), che affronta il tema della chiusura emotiva e sociale delle giovani persone, che non riescono ad adattarsi alle mode o ai ritmi imposti dall’esterno.

L’influenza della new wave britannica

In quanto a melodie e testi malinconici, i Torul non hanno bisogno di nascondere una sorta di debito artistico per aver attinto a piene mani dalla musica dark e new wave britannica. Tra le tracce incise e riproposte dai Torul troviamo delle vere e proprie pietre miliari: On the Wall dei Jesus & Mary Chain, Stripped dei Depeche Mode (incisa in occasione di un album tributo dedicato al complesso di Basildon) e la struggente Disintegration dei Cure di Robert Smith, inclusa dall’ensemble lubianese nel disco In Whole del 2011.

Notevole è anche la cover di Mad World (inclusa nell’album Tonight We Dream Fiercely), un brano originalmente pubblicato dai Tears for Fears nel 1982, che racconta dalle infanzie ed esperienze difficili vissute dai membri della band. La traccia, riadattata dai Torul su un tappeto sonoro alquanto differente rispetto a quello della versione originale, esplora i temi dell’alienazione e del distacco, anche in situazioni in apparenza familiari, nonché della conseguente volontà rousseauiana di liberarsi dalle attese sociali e dai vincoli convenzionali.

La Germania, terra d’accoglienza

Non pare esagerato sostenere che la fortuna dei Torul è inscindibilmente legata alla terra alemanna. Innanzitutto, la casa discografica a cui sono artisticamente legati da vari anni, la Infacted recordings, è tedesca. Si tratta di un’etichetta discografica che si è specializzata nella produzione di musica elettronica contemporanea, che spazia tra i generi EBM, synthpop, fino all’elettronica industriale. È un mix di generi che va di pari passo con le scelte e gli stili musicali preferiti dei Torul.

Inoltre, quello tedesco è anche il mercato dove hanno decisamente più seguito (tra l’altro, il complesso sloveno è regolarmente presente nei cartelloni dei festival di musica elettronica, industrial e alternativa in Germania). A dimostrazione di ciò si può citare il fatto che varie volte i Torul sono riusciti ad entrare nelle posizioni alte delle classifiche indipendenti tedesche. In passato, con l’eccellente singolo All del 2014 hanno scalato la vetta della classifica musicale alternativa, dimostrando anche negli anni successivi di saper scrivere canzoni potenzialmente di successo, che, come nel caso della hit Saviour of Love (2016), sono state premiate dai numerosi fan del complesso in Germania.

Superposition, l’elettronica slovena incontra i Duran Duran

L’ultimo lavoro discografico è stato commercializzato a fine del mese di febbraio scorso, in un periodo storico turbolento. Superposition va letto anche come un tentativo di dare una risposta artistica al senso di incertezza e di smarrimento che si stanno diffondendo tra le persone. Per citare le parole dei componenti della band:

è innegabile che il mondo sta attraversando un forte periodo di cambiamento. Molti problemi stanno venendo a galla. C’è una sensazione diffusa che nulla sia più come prima. Riteniamo che tutto ciò dia un senso di confusione a molta gente.

Anche in questo caso, l’album riflette una produzione curata nei dettagli, che risulta essere un marchio di fabbrica “Torul”. Per quanto riguarda il livello complessivo, Superposition forse non raggiunge gli alti livelli di End Less Dreams del 2023 oppure di The Measure del 2015. Nonostante ciò, si tratta di un disco godibile e stilisticamente variegato, a riprova del fatto che la band di Lubiana è riuscita pure stavolta a mantenere alta l’asticella della qualità delle proprie produzioni musicali.

I pezzi che lo compongono attingono prepotentemente dalle tematiche neo-romantiche, che però non scadono affatto nella decadenza né tanto meno si fossilizzano su un piano distopico. Superposition può risultare particolarmente intrigante per chi è alla ricerca di suoni à la Duran Duran o quelli tipici dei New Order. Il sito belga dedicato alla musica alternativa l’ha descritto come “un buon lavoro, che raccoglie alcune vere e proprie gemme”. Tra i dieci brani inclusi, spiccano da un lato il singolo alquanto orecchiabile Just Go! e la deliziosa ballata dalle sfumature grigie Conversations, e, dall’altro lato, le intense canzoni Wish upon a star, Messianic e Dancers in the dark.

In questa circostanza, i Torul hanno deciso di dare spazio persino ad un po’ di sana autoironia. In una recente intervista per il sito musicale reflectionsofdarkness.com, il leader Torulsson ha infatti così descritto il menzionato singolo Just Go!:

il pezzo è nato in maniera spontanea. Abbiamo dapprima sviluppato questo ritmo assestante, pieno d’energia. Dopodiché abbiamo semplicemente preso in mano il microfono e abbiamo generato delle idee per perfezionarlo. Il testo è stato completato solamente all’ultimo momento. La canzone riflette un atteggiamento piuttosto punk, ma il contenuto della stessa non è per nulla serio. Contiene piuttosto alcune frasi umoristiche e alquanto spiritose.

In assenza della possibilità di vederli dal vivo in Italia (perlomeno a breve), un ascolto attento di Superposition o di qualsiasi altro disco dei Torul diventa a questo punto più che consigliabile e un’esperienza potenzialmente catartica in un’epoca che si prefigura come smarrita.

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Mitja Stefancic
Mitja Stefancic

Nato a Trieste, dopo gli studi conseguiti all’Università dell’Essex e all’Università di Cambridge, è stato cultore in Economia politica all’Università di Trieste. È stato co-redattore della rivista online di economia “WEA Commentaries” sino alla sua ultima uscita. Si interessa di economia, sociologia e nel tempo libero ha seguito regolarmente il basket europeo ed in particolare quello dell’ex-Jugoslavia nel corso degli ultimi anni. Ha tradotto per vari enti ed istituzioni atti e testi dallo sloveno all’italiano e dall’italiano allo sloveno.