Come potrai immaginare, questo progetto ha dei costi, quindi puoi sostenerci economicamente con un bonifico alle coordinate che trovi qui di seguito. Ti garantiamo che i tuoi soldi verranno spesi solo per la crescita del progetto, per i costi tecnici e per la realizzazione di approfondimenti sempre più interessanti:
IBAN IT73P0548412500CC0561000940
Banca Civibank
Intestato a Meridiano 13
Puoi anche destinare il tuo 5x1000 a Meridiano 13 APS, inserendo il nostro codice fiscale nella tua dichiarazione dei redditi: 91102180931.
Giro d’Italia 2025 a Tirana (Meridiano13/Marco Siragusa)
Il Giro d’Italia 2025 è partito, per la prima volta nei 108 anni di storia della corsa, dall’Albania. La scelta è sembrata più dettata da motivazioni politiche ed economiche che sportive. Dopo la partenza da Durazzo, la carovana ha raggiunto la capitale Tirana per poi raggiungere Valona per la chiusura della tre giorni in terra albanese.
A Tirana, i corridori si sono sfidati in una cronometro di 13,7 km che ha attraversato le strade del centro cittadino con partenza dall’iconica Piazza Skanderbeg, per l’occasione trasformata in una cittadella sportiva, e arrivo, a poche centinaia di metri, a Piazza Teresa, un tempo dedicata Vittorio Emanuele III, che si trova proprio di fronte Piazza Italia, costruita anch’essa durante l’occupazione fascista e che ancora oggi porta il nome originario.
Per la cronaca, vincitore di tappa è stato l’inglese Joshua Tarling, con lo sloveno Primož Roglič, uno dei favoriti per la vittoria finale, in maglia rosa.
Camminando per la città prima e durante la corsa, l’impressione è stata quella di un evento internazionale che non è però riuscito a coinvolgere attivamente il tessuto locale che lo ha ospitato. Fino a pochi giorni prima, molti cittadini di Tirana non sapevano neppure che la loro città avrebbe ospitato il Giro d’Italia. Forse anche per questo la presenza di pubblico non è stata quella delle grandi occasioni.
Tra gli appassionati che hanno animato Piazza Skanderbeg dalla mattina molti erano stranieri, in gran parte italiani, accorsi a sostenere i propri beniamini nazionali, mescolati ai tanti turisti arrivati in città per il weekend. Anche all’arrivo e nel momento della premiazione si potevano contare poche centinaia di persone distribuite ai lati del grande viale boulevard Dëshmorët e Kombit denominato Viale dell’Impero durante il fascismo.
Stand Giro d’Italia 2025 con alle spalle il minareto della moschea Et’hem Bej (Meridiano13/Marco Siragusa)
Evento italiano, gestione italiana
Ancor più significativo ciò che ha riguardato l’organizzazione. L’intera preparazione della corsa è stata infatti gestita da lavoratori italiani: dal montaggio delle transenne che delimitavano il percorso, alla vendita del merchandising nelle bancarelle, passando per la sicurezza lungo il tragitto, con le autorità albanesi relegate a bloccare gli incroci e gestire il traffico.
Anche la conduzione e il racconto della corsa hanno lasciato più di una perplessità. Alla partenza infatti la presentazione degli atleti è avvenuta esclusivamente in italiano e inglese, con l’albanese completamente assente. Solo in parte diverso quanto avvenuto invece all’arrivo dove le lingue utilizzate sono state l’italiano e l’albanese con il momento della premiazione però raccontato solo nella nostra lingua.
Tanti nomi, nessuna informazione
Altro aspetto che ha lasciato dubbi è stata la totale assenza di informazioni. Nessun pannello informativo sulla storia della corsa, se non quello dei vincitori delle varie edizioni, nessuna spiegazione sui nomi che comparivano lungo il tracciato. Se Michelangelo, Puccini, Verdi, sono nomi che fanno parte del nostro bagaglio culturale, per un cittadino albanese potrebbe non essere così. Raccontare brevemente chi fossero questi personaggi avrebbe aiutato la comprensione e lo scambio culturale e avrebbe dato senso a dei nomi buttati così tra uno sponsor e l’altro.
Tirana città sempre più ciclabile
A dispetto di una partecipazione non certo straordinaria, Tirana può essere considerata una città sempre più a misura di bicicletta. Negli ultimi anni infatti, tantissimi cittadini hanno cominciato a utilizzare la bicicletta come mezzo di trasporto sostenibile. La configurazione della città permette infatti di muoversi senza troppi sforzi mentre l’assenza di altri mezzi diversi dagli autobus ha spinto a trovare altri modi per spostarsi. Questo è avvenuto anche grazie all’impegno dell’amministrazione comunale che ha ampliato notevolmente le piste ciclabili specialmente lungo le arterie principali della città. Oggi sono ben 89 i km di pista ciclabile, secondo i dati del Comune, con la costruzione di altri 10 km prevista per il 2025.
Interessi economici e politici
Il Giro d’Italia però, più che un evento volto a coinvolgere le associazioni e gli appassionati locali e stimolare una riflessione sull’importanza di una mobilità che sia sempre più sostenibile, è apparso come l’ennesimo momento animato da interessi politici ed economici.
Curioso infatti come le tre tappe della Corsa Rosa siano cadute in esatta contemporaneità con la chiusura della campagna elettorale per le elezioni politiche previste per domenica 11 maggio e che vedono proprio il primo ministro Edi Rama candidato per uno storico quarto mandato consecutivo. La possibilità di ospitare un evento internazionale, la cui copertura mediatica secondo gli organizzatori (RCS MediaGroup guidato da Urbano Cairo, già presidente del Torino ed editore di La7) raggiunge i 700 milioni di spettatori nel mondo, rappresenta sicuramente un motivo di vanto per Rama che può così rivendicare davanti all’elettorato la capacità di far uscire il paese dall’isolamento e dall’anonimato.
Un’operazione che è costata alle casse pubbliche albanesi almeno 7 milioni di euro che, nelle previsioni del governo, dovrebbero rientrare anche grazie all’indotto economico creato dall’evento. Resta però il dubbio che il Giro d’Italia in Albania sia stato un grande successo solo per Rama, con la popolazione rimasta un po’ indifferente e con il bilancio pubblico un po’ più vuoto.
Le spese di viaggio per questo articolo sono state coperte da chi ha scelto di sostenere Meridiano 13 APS con una donazione. Nei prossimi mesi, pianifichiamo di raccontare sul campo altri eventi nella regione da noi seguita. Per aiutarci, sostieni il nostro progetto (qui il link per donare).
Dottore di ricerca in Studi internazionali e giornalista, ha collaborato con diverse testate tra cui East Journal e Nena News Agency occupandosi di attualità nell’area balcanica. Coautore dei libri “Capire i Balcani Occidentali” e “Capire la Rotta Balcanica”, editi da Bottega Errante Editore. Vice-presidente di Meridiano 13 APS.