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Navigare il Danubio controcorrente con Nick Thorpe

Se leggete Meridiano 13, potrebbe esservi capitato di sognare di viaggiare lungo il Danubio verso est, dalla Foresta Nera fino al Mar Nero.

Non siete i soli. In tanti nel passato sono stati conquistati dall’idea di navigare sulle acque del fiume europeo per eccellenza o percorrerne le sponde attraversando dieci paesi – Germania, Austria, Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia, Romania, Bulgaria, Moldova e Ucraina – e ben quattro capitali di stato. E numerosi sono gli autori che hanno raccontato i loro viaggi, tra gli altri Patrick Leigh Fermor, Claudio Magris ed Enrico Brizzi.

Oltre ai dieci stati che abbiamo elencato, sul Danubio esistono diverse micronazioni, ne abbiamo scritto in questo articolo.

Il Danubio di Nick Thorpe (pubblicato in italiano da Keller Editore nel 2023) si inserisce in questa tradizione, ma offre una prospettiva doppiamente differente rispetto a quella degli altri scrittori citati.

La diversità la suggerisce, in primo luogo, il sottotitolo del libro: Un viaggio controcorrente dal Mar Nero alla Foresta Nera. Il giornalista britannico ha scelto, infatti, di partire dalle foce del fiume a Sulina (Bulgaria), per risalirlo poco per volta in una esplorazione in due tappe, tra il 2011 e il 2012.

“Per la maggior parte, ho viaggiato in auto, ma anche a piedi, in bici, in barca, in treno, in aereo e, solo una volta, lungo un marciapiede a Kladovo in Serbia, sullo skateboard di mio figlio Matthew.”

Nick Thorpe, Il Danubio

In secondo luogo, Thorpe non è il classico occidentale che si avventura in quelli che in molti racconti di viaggio emergono come luoghi sempre più remoti ed esotici man mano che si spinge verso est. Il giornalista, inviato della Bbc in Europa Centrale, abita a Budapest, lungo le sponde del Danubio, dal 1986 e conosce bene gran parte dei territori attraversati dal fiume (nonché l’ungherese e il tedesco, due tra le tante lingue parlate lungo il Danubio).

Il risultato è una prospettiva controcorrente del fiume e del continente europeo in tutti i sensi. Thorpe racconta i personaggi più disparati che incontra lungo il Danubio, dando a tutti un nome e un cognome, e prestando uguale attenzione agli ambiti di cui si occupano siano essi la pesca, l’agricoltura, l’archeologia o l’ecologia.

“Spero che la mia voce abbia un effetto stereo, in quanto rivendico la possibilità di parlare come un viaggiatore occidentale alla scoperta delle regioni orientali, ma anche come uno orientale che esplora l’Occidente.”

Nick Thorpe, Il Danubio

Cosa emerge da questo viaggio? Un’esperienza unitaria. Fin dalla preistoria, i danubiani hanno destini intrecciati dalla presenza del fiume. Lungo il fiume viaggiano popoli, merci, elementi architettonici (la finestra del Danubio è un esempio in tal senso), ma anche storioni e salmoni.

Qualsiasi cambiamento lungo il corso del fiume, quale la costruzione di una diga, influenza così la vita sia a monte che a valle. Leggendo il libro, il Danubio emerge non più in qualità di una sorta di autostrada acquatica attraverso l’Europa o di una fonte di energia idroelettrica, ma come un elemento vivo e delicato, da trattare con rispetto e tutelare.

“Non ho trovato barbari nell’est, e neppure nell’ovest. Gli europei dell’est vengono all’ovest per lavorare, non per rubare, e spesso fanno mestieri umili. La cura con cui l’ambiente fluviale è tutelato, nei suoi tratti più quieti o selvaggi, in Austria e Germania, propone un modello di civiltà da cui molti nell’est potrebbero imparare.”

Panta rei – tutto scorre – e se decideste di intraprendere un viaggio lungo il Danubio dalla fonte alla foce o viceversa probabilmente incontrereste realtà diverse da quella trovate da Thorpe circa dieci anni fa. Ma questo racconto particolare costituisce sicuramente un punto di partenza solido da cui partire.

Per altri suggerimenti di letture legate ai fiumi ecco la nostra breve raccolta di letture dal Danubio all’Amur.
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Aleksej Tilman
Aleksej Tilman

Laureato in scienze politiche, ha vissuto due anni a Tbilisi, lavorando e specializzandosi sulle dinamiche politiche e sociali dell'area caucasica all'Università Ivane Javakhishvili. Ha collaborato con East Journal dal 2015 al 2021.