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Kontradikshn, gli esponenti del rock elettronico sloveno si godono il successo di “Intro”

I Kontradikshn sono un trio composto da Anže Kump, Matej Plešej e Petar Stojanović. La scorsa primavera il complesso ha pubblicato il disco Intro, che sul mercato sloveno ha riscosso davvero un buon successo, con diversi apprezzamenti anche della critica musicale. Trattandosi di un genere musicale crossover, a metà strada tra il rock e l’elettronica, che potrebbe piacere molto anche dalle nostre parti, soprattutto ai fan dei Chemical Brothers, Nine Inch Nails, Planet Funk e Prodigy, abbiamo deciso di approfondire come è nato e cosa raccoglie l’ultimo lavoro della band di Krško.

Quanto a lungo avete lavorato sulle tracce contenute in Intro e dove le avete registrate?

Partendo dalle primissime idee incise su carta a matita e la prima stesura dei testi, passando per le jam session e le registrazioni, fino all’incisione finale, possiamo dire che l’album è stato sviluppato in un arco temporale di 15 mesi. Il processo è stato alquanto lungo, con degli alti e bassi, ma rimane comunque relativamente breve per gli standard abituali della band.

La batteria (Anže Kump) è stata registrata in due luoghi diversi, ovvero all’interno dello studio discografico “Lotos Studio” di Šentjernej e presso il centro culturale “Kulturni dom” di Krško. Le chitarre elettriche (Matej Plešej) sono state registrate in un casolare a Gorjanci, mentre il basso, i sintetizzatori, i suoni campionati e le voci sono stati registrati in una cantina, che il frontman Petar Stojanović ha adibito ad un vero e proprio studio musicale.

Per quanto riguarda il mixaggio invece?

Inizialmente abbiamo lavorato dapprima su un sound design aggiuntivo, combinando e modellando poi diversi livelli di suoni in un unico livello finale, destinato al mix finale. Viceversa, il missaggio finale ed il mastering sono stati entrambi ad appannaggio di Borut Bernik, alias Torulsson (frontman dei Torul), che, in ogni fase, ha tenuto conto delle nostre scelte e delle nostre preferenze.

Kontradikshn
I componenti dei Kontradikshn (pagina fb del gruppo)
Vi ritenete appagati?

Siamo molto soddisfatti del risultato finale, poiché Intro può essere considerato il nostro album più immediato e diretto. È il primo disco cantato nella nostra lingua madre – lo sloveno. Anche per questo motivo agli ascoltatori risulta probabilmente più spontaneo rispetto ai lavori che lo hanno preceduto.

Visita la nostra sezione dedicata alla musica slovena

Per quale ragione avete intrapreso questa scelta?

La decisione è maturata in modo spontaneo. Alla base c’era il desiderio, che cullavamo da tempo, di incidere un album interamente in sloveno. A seguito del precedente lavoro del 2023, Ahead of Ourselves, abbiamo sentito come l’esigenza di concludere un percorso per iniziare un nuovo capitolo della nostra carriera. Con Intro ci siamo dati per la prima volta la possibilità di sperimentare su molteplici piani, compreso quello prettamente linguistico.

Potete descriverci il processo creativo che ha portato alla realizzazione dei nuovi brani?

Non appena abbiamo iniziato a scrivere i testi, ci siamo subito resi conto che scrivere in lingua slovena rappresentava per noi una sfida molto più grande di quanto potesse sembrare inizialmente, dato che, fino ad allora, dal punto di vista musicale avevamo sempre “ragionato” in lingua inglese. Petar Stojanović ha iniziato a scrivere nella lingua più espressiva – quella della quotidianità; attraverso i sentimenti, i pensieri scapigliati e le confessioni più sincere e disparate. Così i testi hanno iniziato gradualmente a prendere forma, fino a diventare la spina dorsale dell’album.

Dopo molte notti insonni abbiamo generato una sessantina di testi, dei quali abbiamo in seguito selezionato i migliori, cioè i dieci più pertinenti all’album. L’ultima canzone del disco, Fertique yeah, è invece volutamente in inglese: si tratta di un brano con cui da otto anni a questa parte chiudiamo i nostri concerti. Intro è stata l’occasione perfetta per metterlo ufficialmente per inciso.

Nel corso degli ultimi mesi in molti hanno parlato dei Kontradikshn

Ad essere sinceri, all’inizio non ci saremmo aspettati una risposta così positiva da parte del nostro pubblico nonché di quello sloveno più in generale. Eppure, già dopo qualche giorno dall’uscita siamo rimasti piacevolmente sorpresi dal successo che Intro ha riscosso sia tra gli appassionati del genere sia tra i media. In particolare, siamo soddisfatti del fatto che la gente ha percepito tutta l’energia che abbiamo investito in quest’ultimo progetto. Trattandosi della prima opera in sloveno, si è trattato di un passo piuttosto difficile, dall’esito non scontato, che ha però saputo toccare le corde di molti ascoltatori.

Tuttora stiamo ricevendo dei feedback importanti, che dimostrano che le persone si sono rispecchiate e riconosciute profondamente nei nostri testi. Questo è anche il più grande riconoscimento che possiamo ottenere su un piano artistico.

Avete pure i critici musicali dalla vostra parte.

Alcuni siti specializzati hanno affermano che Intro è il lavoro più deciso e meglio strutturato del nostro repertorio. Alcuni lo hanno descritto come “una riflessione critica sulla società e sull’alienazione personale, alla maniera tipica e col suono caratteristico dei Kontradikshn”.

Nelle numerose recensioni sono state particolarmente apprezzate alcune canzoni tra cui: Peljemo, Puščava, Vem e Izi lajf. Inoltre, i singoli Vesolje posodil kolegu e Večna sono diventati le hit della settimana sulle piattaforme e sui programmi musicali esteri e sloveni, come ad esempio Val 202, uno dei programmi più popolari e seguiti dell’emittente pubblica Radio Slovenija.

Progetti per i prossimi mesi?

Fino a fine anno abbiamo in programma ancora qualche spettacolo dal vivo in alcune città slovene. Allo stesso tempo stiamo lavorando assiduamente sul nuovo materiale da incidere prossimamente, che stavolta sarà probabilmente cantato sia in sloveno che in inglese. Sì, insomma, possiamo confidarvi che all’orizzonte c’è già un nuovo EP, che potrebbe uscire nella prima metà del 2026. Non escludiamo nemmeno che le idee su cui stiamo lavorando prendano la forma di un album completo ed assestante. Come da prassi, durante il processo compositivo ci lasceremo trasportare dall’ispirazione: vedremo cosa ne nascerà.

Intanto vi siete già presentati con gran successo al pubblico triestino.

A febbraio abbiamo eseguito un primo concerto, davvero fantastico, a Trieste. È stato un momento bellissimo. L’eccellente accoglienza del pubblico giuliano ci ha dato un chiaro messaggio rispetto al fatto che il nostro sound può trovare spazio anche nel contesto italiano. Stiamo perciò pianificando un ritorno dal vivo in qualche città italiana, sebbene al momento non abbiamo ancora delle date definitive.

Poi, per quanto concerne l’estero, non stiamo ad aspettare passivamente che qualcuno ci inviti a suonare. Al contrario, ci stiamo impegnando a costruire un percorso tutto nostro, cercando nuove occasioni per esibirci dal vivo su qualche palco in Germania, in Polonia e nella Repubblica Ceca. Realizzare questo obiettivo non è affatto facile, non avendo un’agenzia di booking professionale a cui affidarci. Nonostante questo limite, siamo ben consci di avere molto da offrire ai pubblici europei. E questo è per noi quel che conta realmente. Se necessario, le opportunità di suonare dal vivo ce le creeremo da soli.


I Kontradikshn sono attivi dal 2010. Oltre al citato Intro (2025), hanno pubblicato altri due dischi, Ahead of Ourselves (2023) e Reframing (2016) nonché l’EP Anatomy (2014).

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Mitja Stefancic
Mitja Stefancic

Nato a Trieste, dopo gli studi conseguiti all’Università dell’Essex e all’Università di Cambridge, è stato cultore in Economia politica all’Università di Trieste. È stato co-redattore della rivista online di economia “WEA Commentaries” sino alla sua ultima uscita. Si interessa di economia, sociologia e nel tempo libero ha seguito regolarmente il basket europeo ed in particolare quello dell’ex-Jugoslavia nel corso degli ultimi anni. Ha tradotto per vari enti ed istituzioni atti e testi dallo sloveno all’italiano e dall’italiano allo sloveno.